Passa ai contenuti principali

L'IRAN E L'ATOMICA - 8 gennaio 2020

Dopo la prevedibile reazione dell’Iran con il lancio di 15 missili contro le basi americane in Iraq, si spera nelle diplomazie affinche' sappiano contenere le reciproche rappresaglie e ritorsioni in ambiti contenuti e “accettabili”. Tuttavia, non e' un mistero, che il problema dei problemi inerisce il nucleare. L’Iran, il 7 novembre scorso, alla presenza degli ispettori dell’agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha ripreso il programma di arricchimento dell’uranio (programma sospeso a seguito degli accordi del 2015) nel sito di Fordo a sud di Teheran e, subito dopo l’eliminazione del suo generale, ha annunciato di voler continuare senza più alcun limite. La costruzione dell’arma atomica in Medio Oriente è un problema di vecchia data che crea fortissime paure e, soprattutto, diffidenze che travalicano qualsiasi tipo di negoziato. Nel giugno del lontano 1981 (allora le attenzioni furono rivolte all'Iraq di Saddam Hussein) un attacco aereo a sorpresa da parte di Israele distrusse definitivamente il reattore nucleare iracheno di Osiraq, peraltro, già danneggiato l'anno precedente dall'aviazione militare di Teheran (evidentemente a quel tempo era l’Iran ad essere preoccupato del fatto che un suo nemico si dotasse di armi nucleari). Ora, il problema si ripresenta in tutta la sua attualita' nonche' drammaticità. Si puo' considerare un fatto trascurabile, una questione chissa' ancora quanto procrastinabile, che il regime degli ayatollah di Teheran (i quali considerano la cancellazione dello Stato di Israele dalla faccia della terra come un qualcosa di "non negoziabile") possa costruire e detenere ordigni atomici? E cio' gioverebbe o nuocerebbe alla pace e alla stabilita' dell'intera regione mediorentale? Sono domande che si pongono non solo Israele e l’amministrazione Trump, ma anche l’Arabia Saudita, la Turchia, la Siria e la stessa  Russia di Putin. #caffealle18

Commenti

Post popolari in questo blog

Il moderno Bertoldo (sonetto in romanesco)

  Pe' prenne posizione sur tema der momenno,  che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum,  da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno.   Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento.   Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore.   De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena.   Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano,  pronto per baccaja' su l'argomento,  adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.

NAVE GREGORETTI - 19 dicembre 2019

Pensate (fonte BBC) che per soli 240 clandestini (una inezia rispetto ai numeri a cui siamo abituati in Italia) giunti in Inghilterra attraverso il canale della Manica dal novembre 2018, nel gennaio scorso il ministro della difesa britannico su sollecitazione del ministro degli interni autorizzò con decreto  l’invio dell’incrociatore corazzato “Mersey” nello stretto di Dover (noto anche come passo di Calais) per aiutare le guardie di frontiera britanniche e le autorità francesi nel loro compito di monitorare e contrastare il movimento di migranti clandestini. Ora, piaccia o non piaccia, i diritti inviolabili tanto reclamati e sbandierati, che tutelano noi e tutelano i migrati allo stesso modo, sono nati proprio all'interno di Stati nazionali, come appunto l’inghilterra appena citata, con tanto di confini, acque territoriali e sovranita' ben difesi e presidiati da eserciti e marina militare (la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemb

Ma che Paese siamo?

Caivano (Napoli): Maria Paola (R.i.p.) e Ciro (rispettivamente, 18 e 22 anni) desideravano semplicemente essere felici. Un substrato culturale "malato" fatto di pregiudizi, esclusione sociale, gossip, violenze psicologiche e fisiche, addirittura provenienti da ambito familiare e sfociate in una immane tragedia, ha negato loro di realizzare serenamente la propria sfera affettiva. La libertà di vivere senza condizionamenti la propria affettività e sessualità è espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità tutelato dall'art. 2 della Costituzione (anche in questo caso è la più bella del mondo). L'orientamento sessuale non e' altro che una delle molteplici estrinsecazioni del diritto inviolabile e incomprimibile alla realizzazione e allo svolgimento della personalità di ogni individuo.