Italia Vivibile

SI PARLA, GIUSTAMENTE, DELLA POSSIBILITA' DI RITORNARE GRADUALMENTE ALLA NORMALITA', AL LAVORO. PER FARE CIO' NON SI PUO' PRESCINDERE DALL' USO OBBLIGATORIO DELLE MASCHERINE (Occorre produrre dispositivi di protezione efficaci  a milioni e sottrarli al gioco della speculazione in modo da renderli accessibilissimi a tutta le fasce della popolazione) UNITAMENTE A TUTTE LE ALTRE MISURE DI PREVENZIONE (lavarsi le mani, divieto di assembramenti, occhiali ecc.)  IN QUESTO ARTICOLO IN INGLESE (su https://www.maskssavelives.org/) "L'uso della maschera universale è il salvavita COVID-19 più trascurato", MEDIANTE DATI STATISTICI E GRAFICI CI VIENE SPIEGATO IL PERCHE'.

Fila lunga alle Poste sulla gianicolense, ma ordinata, con mascherine e rispetto delle distanze. Fanno entrare, giustamente, uno per volta. Il rammarico è che se queste semplici precauzioni, di normale e comune diligenza (mascherine, occhiali obbligatori e profilassi), fossero state rese obbligatorie al comparire dei primi casi di contagio da #coronavirus in UE, avremmo limitato la diffusione del contagio e non avremmo "affossato" l'economia.

Sento parlare, da tutte le parti, per far fronte alla pandemia da Covid-19, troppo di miliardi di euro, di fondi salva stati, di eurobond E TROPPO POCO della necessita', in previsione del probabile prolungarsi (ovviamente, si spera di no) della emergenza sanitaria, DI PROTEGGERE, GARANTIRE CONTINUITA'', INCENTIVARE, catene produttive nazionali, filiere alimentari, agricolture locali, catene di approvvigionamento e distribuzione interne ed internazionali, praticamente in soldoni, di salvaguardia delL' ECONOMIA REALE  DI BENI E SERVIZI. Senza quest'ultima i miliardi di euro e l'economia finanziaria degradano a "carta straccia".

Forse Sir Winston Churchill in una "ora buia", con la benedizione della "Corona", avrebbe fatto un passo indietro, anzi probabilmente due, per favorire un Governo di coesione nazionale fra tutte le forze politiche, nessuna esclusa, quanto piu' possibile specchio fedele della sovranita' popolare, per sopire spinte separatiste e per evitare pericolose lacerazioni e spaccature non solo geografiche, ma anche fra categorie produttive.