La quasi irrilevanza dell'Italia (ma anche della UE come osserva il direttore del "Il Giornale" nel suo arguto articolo di fondo) nello scacchiere geopolitico non puo' essere imputata soltanto agli attuali Premier e responsabile della Farnesina, ma bisogna, onestamente, andare dietro di decenni. Il pacifismo a senso unico unito ad un antimilitarismo ideologico e sconclusionato finiscono, a conti fatti, per essere controproducenti per le sorti della pace stessa. Quando per decenni si inculca nell'opinione pubblica l'idea che le spese militari sono uno spreco, che gli eserciti non servono e che, da ultimo, i confini inviolabili e le acque territoriali sono vecchi concetti retaggio degli stati nazionali di matrice ottocentesca, destinati, pertanto, a lasciare il passo ad un moderno "mondialismo" senza patria e senza confini, i risultati, alla fine, sono quelli sotto gli occhi di tutti. Ieri il Premier Conte ha rimediato una figura sicuramente non buona; del resto, partendo da una posizione di evidente "debolezza" e con alle spalle un Paese socialmente ed economicamente sfilacciato, non poteva andare diversamente. Temo, e lo dico con senso di sconforto sperando di essere smentito (in questo Paese purtroppo o per fortuna ci vivo), che anche sulla questione libica di oggi, come su quella di ieri, come sulla questione dell'acciaio e come su tante altre vicende internazionali rimarremo (dicono a Roma) come Don Falcuccio. #caffealle18
Pe' prenne posizione sur tema der momenno, che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum, da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno. Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento. Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore. De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena. Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano, pronto per baccaja' su l'argomento, adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.
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