Credo che se Donald TRUMP scoprisse oggi stesso il rimedio per il coronavirus cinese e ne facesse dono al mondo ci sarebbe comunque sempre da obiettare. Non è stata nemmeno formalizzata in tutti i suoi particolari che la proposta di pace del Presidente americano per il Medio Oriente è stata già sostanzialmente bocciata dalla stampa: "L'accordo di Pace di Trump potrebbe essere il via libera per il piano di annessione di Israele" scrive Haaretz; “La sua proposta potrebbe non portare alla pace…” chiosa l'Economist. Ma un minimo di buona volonta' e ambizione al piano di Trump andrebbe riconosciuta: in sintesi, per ciò che si sa, nell’arco temporale di quattro anni di negoziati in cui Israele dovrebbe congelare i nuovi insediamenti, è prevista la creazione di uno Stato Palestinese indipendente accanto a quello di Israele che avrebbe in Gerusalemme Est la propria capitale. Il territorio dello Stato palestinese sarebbe sostanzialmente raddoppiato e le varie parti (compresa la striscia di Gaza) sarebbero collegate da infrastrutture moderne (si parla di aiuti per 50 miliardi di dollari), probabilmente dei tunnel. Israele otterrebbe Gerusalemme come capitale indiscussa, nonché il controllo sulla valle del Giordano che per la ricchezza di risorse idriche è di vitale importanza per Israele e la sua agricoltura. L'accordo ovviamente prevede il riconoscimento reciproco dei due Stati e la rinuncia a ogni forma diretta e indiretta di terrorismo. Il piano per il momento è stato rifiutato "rabbiosamente" dal Presidente palestinese Abu Mazen e ovviamente si confida nell’ intelligenza dei vari attori in campo a desistere da azioni unilaterali senza l’assenso di quest’ultimo nell'attesa che la diplomazia dei Paesi arabi moderati faccia opera di riavvicinamento e di persuasione. Del tutto prevedibile era anche la stroncatura del piano di Pace da parte di Hamas e dell’Iran.
Si sa, purtroppo, che in Medio Oriente vi è una delle situazioni più difficili e complicate sulla faccia della terra, esasperata da decenni di sofferenze e odio. Sono da sempre, tuttavia, dell'idea che se la soluzione del conflitto fosse stata relegata ai soli attori israeliani e palestinesi senza l’intromissione di "terzi" propugnatori di interessi geopolitici ed ideologie che non si conciliano nemmeno con il diritto stesso all'esistenza dello stato ebraico, ad una pacificazione definitiva si sarebbe, forse, già addivenuti da tempo.
E se penso ai benefici e alle sinergie che potrebbero nascere in un contesto di pace e prosperità reciproca fra due popoli con una storia ed una cultura importante, dico che vale la pena di provare e sperare. #caffealle18
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