pare che finalmente si dira' ADDIO AI TEST DI MEDICINA (fonte Il Mattino del 24 novembre 2019). Ho conosciuto diversi studenti animati da grande passione per lo studio della medicina che hanno perso alcuni anni della loro vita dietro questo meccanismo perverso dei test di ingresso, e solo grazie alla loro tenacia e passione si sono, alla fine, laureati con il massimo dei voti. Chi restituira' loro quel tempo perso ingiustamente? Una classe politica che piange per l'aumento del consumo giovanile di droghe, ma avalla inutili e assurdi ostacoli al percorso realizzativo di ognuno di loro (concorsi inutili, esami su esami, percorsi formativi sine die utili solo al business della formazione) dimostra solo ipocrisia. Il percorso universitario deve essere serio e rigoroso (rigorosita' uniforme in tutti gli atenei) ed e' unicamente in quella sede che va operata una giusta selezione fra gli aspiranti medici. E, infine, se su 70 mila aspiranti medici 50 mila dimostrano di essere bravi e meritevoli che male c'e'? Il mondo chiede medici bravi e preparati; vuol dire che esporteremo qualcosa utile all'umanita'.
Pe' prenne posizione sur tema der momenno, che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum, da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno. Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento. Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore. De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena. Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano, pronto per baccaja' su l'argomento, adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.
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