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CALENDA E LA NAVE "GREGORETTI"

 
Apprezzo Carlo Calenda che sulla vicenda della nave GREGORETTI e sull'autorizzazione a procedere a carico dell'ex Ministro dell'Interno si comporta da leader politico responsabile che ritiene il capo della Lega  un avversario e non un nemico e che intende la politica come contrapposizione, anche dura, ma non come vendetta. Senza entrare nel merito della ipotesi accusatoria che vede, cosa alquanto insolita, un Tribunale andare contro la tesi della Procura che aveva chiesto l'archiviazione, a me pare, che la collegialita', come ribadito da Calenda, di quell'atto non sia revocabile in dubbio  per come si svolsero i fatti e alla luce dell'art. 95 della Costituzione. La vicenda, in caso di voto favorevole della Giunta e poi dell'Aula, potrebbe avere dei risvolti deleteri per la sicurezza: provate, infatti, ad immaginare, il messaggio di implicito avallo ad una linea "lassista" (credo un unicum nel mondo) in tema di contrasto della immigrazione clandestina che arriverebbe sulle coste libiche dove vi sono, oltre a decine di migliaia di persone che premono in cerca di una aspettativa di vita migliore, anche miliziani e terroristi mascherati  e ora, pure, i soldati dell'esercito turco di Erdogan. Il voto contro l'autorizzazione a procedere e' un voto non a favore di Salvini ma a tutela dell'autonomia della politica. #caffealle18

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  Pe' prenne posizione sur tema der momenno,  che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum,  da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno.   Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento.   Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore.   De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena.   Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano,  pronto per baccaja' su l'argomento,  adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.

NAVE GREGORETTI - 19 dicembre 2019

Pensate (fonte BBC) che per soli 240 clandestini (una inezia rispetto ai numeri a cui siamo abituati in Italia) giunti in Inghilterra attraverso il canale della Manica dal novembre 2018, nel gennaio scorso il ministro della difesa britannico su sollecitazione del ministro degli interni autorizzò con decreto  l’invio dell’incrociatore corazzato “Mersey” nello stretto di Dover (noto anche come passo di Calais) per aiutare le guardie di frontiera britanniche e le autorità francesi nel loro compito di monitorare e contrastare il movimento di migranti clandestini. Ora, piaccia o non piaccia, i diritti inviolabili tanto reclamati e sbandierati, che tutelano noi e tutelano i migrati allo stesso modo, sono nati proprio all'interno di Stati nazionali, come appunto l’inghilterra appena citata, con tanto di confini, acque territoriali e sovranita' ben difesi e presidiati da eserciti e marina militare (la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemb

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