ERDOGAN E LA LIBIA. Consapevole del ruolo ormai assunto dal proprio Paese nell’Unione Europea a seguito dell’avvio dei negoziati di adesione, forte del cruciale peso strategico nella NATO anche grazie ad un consistente esercito ben preparato ed equipaggiato, consapevole pure che il Paese è sempre più il trait d’union fra Occidente, Islam “democratico e moderato” e Islam “radicale”, Recep Tayyip ERDOGAN (approfittando, sapientemente, dell’ assenza in ambito Europeo di una politica estera e di difesa comune nonché della frammentazione dell'UE su qualsiasi problematica, dalla Libia al governo dei flussi migratori) cerca di ritagliare per sè e per la Turchia un ruolo di primo piano nello scacchiere geopolitico internazionale. Infatti, a gennaio prossimo il Parlamento turco sarà chiamato a votare una mozione (il cui esito appare scontato) sull'invio di soldati turchi in Libia (a due passi dall’Italia) dietro espressa richiesta di aiuto del governo di unità libico presieduto da Serray. Evidentemente, ERDOGAN punta sull'affermazione di Serray contro il maresciallo Haftar, uomo forte dell'est della Libia, per assicurarsi un ruolo di influenza di primo piano a discapito di Francia e Italia. Se la sua scaltra lungimiranza dovesse essere “premiata” dagli eventi, oltre che su rilevanti interessi economici e petroliferi ERDOGAN avrebbe, direttamente o indirettamente tramite Serray, voce in capitolo anche sui flussi migratori, in costante aumento, provenienti dall’Africa e diretti verso l’Italia e l’Europa e di cui la Libia è il principale crocevia. La Turchia che già controlla il "rubinetto" dei flussi di migranti e profughi provenienti dalla Siria e dall'Est -e che ha ricevuto dall’Unione Europea, solo nel 2016, ben 3 miliardi di Euro (complessivamente dal 2002, fra aiuti, sussidi vari e incentivi avra' incassato 15 miliardi di Euro)- potrebbe, dunque, salvo imprevisti (Putin e Trump), mettersi in mano anche il "rubinetto" dei flussi provenienti dall'Africa subsahariana con un enorme potere negoziale verso l'UE anche ai fini di una piu' spedita e incondizionata adesione alla stessa. #mattinaledomenica
Pe' prenne posizione sur tema der momenno, che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum, da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno. Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento. Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore. De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena. Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano, pronto per baccaja' su l'argomento, adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.
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