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"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto [...]" Luigi Einaudi

Scrivo su questo blog e mi occupo in genere di problemi di partite IVA da almeno 15 anni e, anche per rispondere a svariate sollecitazioni e inviti qui sui social, voglio suggerire, in questa crisi economica da pandemia, a negozianti, commercianti, esercenti ed artigiani di non confidare molto nell'aiuto in "danari"; alla fine ne arriveranno pochi per ovvie ragioni: non siamo la Germania e le finanze pubbliche sono, purtroppo, quel che sono. 
Sarebbe piu' utile puntare (per chi, spero di cuore, ne abbia ancora l'energia e la voglia) per una sospensione temporale ragionevole (ovviamente, anche nel post emergenza) di termini di pagamento, impegni, affitti, mutui esecuzioni e procedure concorsuali.
In vista, poi, di una auspicabile e graduale ripartenza, sarebbe altrettanto utile pretendere (e mi auguro che su questo punto vi sia la convergenza da parte di tutte le forze politiche responsabili) l'azzeramento di ogni "vessazione" fiscale, regolamentare e "ideologica" e, altresi', l'innalzamento del tetto del contante (misura criticata a dicembre scorso perfino dalla BCE) quanto meno al livello precedente.
Non disperdete preziose energie in altro. 
In questo vi sara' di non poco aiuto il fatto che la crisi economica da Covid-19 fara' finalmente riflettere, come non mai in precedenza, ogni italiano sul nesso di causalita' che esiste fra il proprio benessere, non solo economico, e la prosperita' di quel tessuto connettivo vitale di aziende che rappresentate e conducete con abnegazione, sacrifici e privazioni sovente dignitosamente nascoste. L'augurio, ma soprattutto la battaglia, e' che, terminata l'emergenza sanitaria, nessuna saracinesca resti definitivamente abbassata. 

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