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ITALIA CONTRO RESTO DEL MONDO

Politici, commentatori, opinionisti, giornalisti e, di conseguenza, utenti dei social avanti col "turpiloquio" a 360 gradi.
Manca solo la "perfida Albione" e poi ce n'e' per tutti: ovviamente per la Merkel e la Germania e il suo "infido scudiero" l''Olanda, per Macron e la Francia, per Trump e gli Stati Uniti, per la Russia e Putin, per Boris Johnson e il Regno Unito, l'Ungheria, l'Iran, Israele, per la Cina e perfino per Cuba.
Chi ci rimette e' l'immagine di un Paese, le buone relazioni e, soprattutto, gli Italiani che vivono in quei Paesi o vi intrattengono scambi commerciali e culturali.
Come non rimpiangere Giulio Andreotti? Europeista e atlantista, soprattutto realista, cercò di ampliare i margini operativi dell'Italia in ogni angolo del mondo attraverso una azione sostanziale, anche curando e mantenendo i buoni rapporti e le buone maniere e adoperando un linguaggio consono, garbato, mai fuori posto.

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NAVE GREGORETTI - 19 dicembre 2019

Pensate (fonte BBC) che per soli 240 clandestini (una inezia rispetto ai numeri a cui siamo abituati in Italia) giunti in Inghilterra attraverso il canale della Manica dal novembre 2018, nel gennaio scorso il ministro della difesa britannico su sollecitazione del ministro degli interni autorizzò con decreto  l’invio dell’incrociatore corazzato “Mersey” nello stretto di Dover (noto anche come passo di Calais) per aiutare le guardie di frontiera britanniche e le autorità francesi nel loro compito di monitorare e contrastare il movimento di migranti clandestini. Ora, piaccia o non piaccia, i diritti inviolabili tanto reclamati e sbandierati, che tutelano noi e tutelano i migrati allo stesso modo, sono nati proprio all'interno di Stati nazionali, come appunto l’inghilterra appena citata, con tanto di confini, acque territoriali e sovranita' ben difesi e presidiati da eserciti e marina militare (la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemb

Il moderno Bertoldo (sonetto in romanesco)

  Pe' prenne posizione sur tema der momenno,  che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum,  da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno.   Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento.   Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore.   De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena.   Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano,  pronto per baccaja' su l'argomento,  adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.

Corruzione e appalti … domani è un altro giorno si vedrà ….

Ci risiamo. Gli appalti pubblici ancora una volta si manifestano come il terreno di coltura prediletto della corruzione e del malaffare in questo Paese sempre più sciagurato. Relegare il contrasto di tale fenomeno al solo codice penale è insufficiente come ampiamente dimostrato dal riemergere periodico di gravi scandali. Alla corruzione vanno tagliate le gambe agendo sapientemente e diligentemente sui meccanismi che la generano. Un rimedio efficace, quanto meno da sperimentare, potrebbe consistere nell'introdurre capillarmente nel settore appalti pubblici il criterio del sorteggio: Una volta individuata e deliberata l’opera pubblica da eseguire e determinatone il giusto prezzo grazie all’ausilio di esperti (eliminando, così, il meccanismo anomalo dei ribassi che compromette la serietà e la congruità dell’offerta stessa) l’appalto andrebbe assegnato unicamente mediante pubblico sorteggio nell’ambito di un elenco aperto e certificato di imprese interessate e con comprovate