Dal 4 maggio si riapre gradualmente (c'e' chi vorrebbe riaperture piu' celeri).
Occorre essere vigili (e qui ognuno di noi, piu' del Governo e degli esperti sanitari, ci deve mettere il proprio impegno massimo) per non commettere passi falsi.
Se disgraziatamente il Covid-19 dovesse riprendere a galoppare (fattore R0 superiore a 1) sarebbe un contraccolpo micidiale per il morale e per la ripresa economica.
Personalmente, confido, secondo quanto indicato dai prof. Tarro, Montagnier, Foche nell'aiuto decisivo del caldo estivo, e non ho smarrito definitivamente le speranze, a breve, in qualche combinazione definitiva e decisiva di farmaci antivirali (sarebbe il miglior pungolo alla ripresa economica e determinerebbe il boom per il turismo).
Purtroppo, molti connazionali (camerieri, barman, guide turistiche, artisti di strada, parrucchieri, lavoratori di cooperative di servizi, esercenti vari come pizzerie a taglio, agenzie di viaggio, palestre, agriturismi, ecc.), piu' di altri, si trovano alle prese con due tipi di rischio: quello sanitario e quello economico; detto in maniera molto cruda, ammalarsi di coronavirus o patire la fame.
Questi due rischi vanno contemperati con la consapevolezza che col passare del tempo e l'acuirsi della crisi economica, il secondo rischia di scavalcare il primo.
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