Passa ai contenuti principali

GOVERNO, COVID-19 E DPCM: DUBBI DI LEGITTIMITA'

Non per contraddire un "maestro" come il prof. Cassese, e non in aiuto del Governo in carica  i cui errori e ritardi iniziali in questa vicenda sono noti. Tuttavia, ho l'impressione (a parte la pessima tecnica legislativa e purche' tutto rientri nel naturale alveo costituzionale il piu' presto possibile) che l'aspetto emergenziale che giustifica il potere di decretazione tramite DPCM e ordinanze "contingibili e urgenti" sara' molto piu' evidente fra qualche tempo, a posteriori, quando i contorni e i risvolti minacciosi di questo agente patogeno ancora poco conosciuto saranno meglio delineati.
Entrando un po' piu' nel merito, ritengo che in una situazione di stato di necessita', di emergenza improvvisa e imprevedibile, il fondamento dei divieti e delle restrizioni dei decreti e delle ordinanze vada ricercato in quell'imperativo morale, prima ancora che giuridico, del neminem laedere.
Fu proprio tale imperativo che spinse Martin Luther King a dire "la mia liberta' finisce dove inizia la tua".
Se ci riflettiamo bene si tratta di un principio che informa tante norme del nostro ordinamento giuridico, dalla legittima difesa alla negotiorum gestio, allo stesso giudizio cautelare.
Semmai, il vero "vulnus" del Conte bis, a mio avviso, risiede a monte, all'atto della nascita, con una operazione politica discutibile, privo di una necessaria sostanziale legittimazione popolare (di cui e' investito solo formalmente). Proprio questa "anemia di sovranita' popolare sostanziale" lo rende, di fatto, debole, ostaggio di personalità forti, quali Governatori delle Regioni e Sindaci, loro si pienamente legittimati dal voto popolare, nonche' ostaggio delle proprie paure, incertezze e contraddizioni, alla costante ricerca di consenso mediatico, ed in bilico fra europeismo e antieuropeismo di sorta.

Commenti

Post popolari in questo blog

NAVE GREGORETTI - 19 dicembre 2019

Pensate (fonte BBC) che per soli 240 clandestini (una inezia rispetto ai numeri a cui siamo abituati in Italia) giunti in Inghilterra attraverso il canale della Manica dal novembre 2018, nel gennaio scorso il ministro della difesa britannico su sollecitazione del ministro degli interni autorizzò con decreto  l’invio dell’incrociatore corazzato “Mersey” nello stretto di Dover (noto anche come passo di Calais) per aiutare le guardie di frontiera britanniche e le autorità francesi nel loro compito di monitorare e contrastare il movimento di migranti clandestini. Ora, piaccia o non piaccia, i diritti inviolabili tanto reclamati e sbandierati, che tutelano noi e tutelano i migrati allo stesso modo, sono nati proprio all'interno di Stati nazionali, come appunto l’inghilterra appena citata, con tanto di confini, acque territoriali e sovranita' ben difesi e presidiati da eserciti e marina militare (la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemb

Il moderno Bertoldo (sonetto in romanesco)

  Pe' prenne posizione sur tema der momenno,  che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum,  da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno.   Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento.   Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore.   De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena.   Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano,  pronto per baccaja' su l'argomento,  adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.

Corruzione e appalti … domani è un altro giorno si vedrà ….

Ci risiamo. Gli appalti pubblici ancora una volta si manifestano come il terreno di coltura prediletto della corruzione e del malaffare in questo Paese sempre più sciagurato. Relegare il contrasto di tale fenomeno al solo codice penale è insufficiente come ampiamente dimostrato dal riemergere periodico di gravi scandali. Alla corruzione vanno tagliate le gambe agendo sapientemente e diligentemente sui meccanismi che la generano. Un rimedio efficace, quanto meno da sperimentare, potrebbe consistere nell'introdurre capillarmente nel settore appalti pubblici il criterio del sorteggio: Una volta individuata e deliberata l’opera pubblica da eseguire e determinatone il giusto prezzo grazie all’ausilio di esperti (eliminando, così, il meccanismo anomalo dei ribassi che compromette la serietà e la congruità dell’offerta stessa) l’appalto andrebbe assegnato unicamente mediante pubblico sorteggio nell’ambito di un elenco aperto e certificato di imprese interessate e con comprovate