Passa ai contenuti principali

Giovani generazioni il vostro nemico si chiama debito pubblico!

Un "debito pubblico" al 120 % circa del Pil ( più del doppio rispetto alla media dei Paesi dell' Unione Europea ) pari a qualcosa come 1.821,982 miliardi di Euro è il nemico più temibile per le nuove generazioni.Si tratta di un' idrovora che, solo per spese per interessi, prosciuga risorse preziosissime sottraendole, alla scuola, alla ricerca scientifica, agli investimenti, alla creazione di un efficiente welfare state a supporto di un mercato del lavoro sempre più ineluttabilmente flessibile.Ma quanti passi mancano al burrone?Fino a che punto può crescere il nostro debito senza rischiare il default?I governi di qualsiasi colore per senso di responsabilità verso le nuove generazioni debbono imboccare senza tentennamenti la strada del risanamento (risanamento vuol dire iniziare a ridurre il debito pubblico non soltanto il deficit).Si può pensare a qualche soluzione ragionevole pur nella consapevolezza che si tratti di un problema di enorme complessità?Intanto urge un'intesa bipartisan, per sottrarre la delicata materia alla stucchevole ed avvilente partigianeria politica, magari attraverso una commissione bicamerale ad hoc istituita che rediga un piano pluriennale vincolante di risanamento e vigili attentamente sull'attuazione dello stesso.In previsione dell'attuazione del federalismo fiscale e di una riforma dello Stato in tal senso si potrebbe pensare di far gestire pro-quota ad ogni Regione, in rapporto alla popolazione e alla ricchezza pro-capite, la propria fetta di debito.In tal modo si responsabilizzerebbero al massimo le classi dirigenti locali che vincolate ad un rigido piano di rientro dovrebbero adoperarsi per dare il meglio di sé e rendere il conto del proprio operato direttamente ai propri elettori.
Per il momento rimaniamo nel campo delle buone intenzioni!
http://italiavivibile.ilcannocchiale.it/2010/08/15/giovani_generazioni_il_vostro.html 

Commenti

Post popolari in questo blog

NAVE GREGORETTI - 19 dicembre 2019

Pensate (fonte BBC) che per soli 240 clandestini (una inezia rispetto ai numeri a cui siamo abituati in Italia) giunti in Inghilterra attraverso il canale della Manica dal novembre 2018, nel gennaio scorso il ministro della difesa britannico su sollecitazione del ministro degli interni autorizzò con decreto  l’invio dell’incrociatore corazzato “Mersey” nello stretto di Dover (noto anche come passo di Calais) per aiutare le guardie di frontiera britanniche e le autorità francesi nel loro compito di monitorare e contrastare il movimento di migranti clandestini. Ora, piaccia o non piaccia, i diritti inviolabili tanto reclamati e sbandierati, che tutelano noi e tutelano i migrati allo stesso modo, sono nati proprio all'interno di Stati nazionali, come appunto l’inghilterra appena citata, con tanto di confini, acque territoriali e sovranita' ben difesi e presidiati da eserciti e marina militare (la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall'assemb

Corruzione e appalti … domani è un altro giorno si vedrà ….

Ci risiamo. Gli appalti pubblici ancora una volta si manifestano come il terreno di coltura prediletto della corruzione e del malaffare in questo Paese sempre più sciagurato. Relegare il contrasto di tale fenomeno al solo codice penale è insufficiente come ampiamente dimostrato dal riemergere periodico di gravi scandali. Alla corruzione vanno tagliate le gambe agendo sapientemente e diligentemente sui meccanismi che la generano. Un rimedio efficace, quanto meno da sperimentare, potrebbe consistere nell'introdurre capillarmente nel settore appalti pubblici il criterio del sorteggio: Una volta individuata e deliberata l’opera pubblica da eseguire e determinatone il giusto prezzo grazie all’ausilio di esperti (eliminando, così, il meccanismo anomalo dei ribassi che compromette la serietà e la congruità dell’offerta stessa) l’appalto andrebbe assegnato unicamente mediante pubblico sorteggio nell’ambito di un elenco aperto e certificato di imprese interessate e con comprovate

Il moderno Bertoldo (sonetto in romanesco)

  Pe' prenne posizione sur tema der momenno,  che po' esse er covidd, l'imigrazione, oppure er referendum,  da "La Repubblica", a primo matino, Bertoldo se legge l'articolo de fonno.   Ner pomeriggio, poi, se fa un giro da Fertrinelli a compra' er libbro più inn der momento.   Pe pote' segui', der politically correct, l'umore se sfoja pure er sole 24 ore.   De capoccia sua a ragiona' manco a parlanne, dovesse lo sforzo rompe quarche vena.   Cor giornale sotto braccio er petto tronfio e cor libro più fico in mano,  pronto per baccaja' su l'argomento,  adascio adascio Bertoldo procede cojonato, fesso e contento.