Un "debito pubblico" al 120 % circa del Pil ( più del doppio rispetto
alla media dei Paesi dell' Unione Europea ) pari a qualcosa come
1.821,982 miliardi di Euro è il nemico più temibile per le nuove
generazioni.Si tratta di un' idrovora che, solo per spese per interessi,
prosciuga risorse preziosissime sottraendole, alla scuola, alla ricerca
scientifica, agli investimenti, alla creazione di un efficiente welfare
state a supporto di un mercato del lavoro sempre più ineluttabilmente
flessibile.Ma quanti passi mancano al burrone?Fino a che punto può
crescere il nostro debito senza rischiare il default?I governi di
qualsiasi colore per senso di responsabilità verso le nuove generazioni
debbono imboccare senza tentennamenti la strada del risanamento
(risanamento vuol dire iniziare a ridurre il debito pubblico non
soltanto il deficit).Si può pensare a qualche soluzione ragionevole pur
nella consapevolezza che si tratti di un problema di enorme
complessità?Intanto urge un'intesa bipartisan, per sottrarre la delicata
materia alla stucchevole ed avvilente partigianeria politica, magari
attraverso una commissione bicamerale ad hoc istituita che rediga un
piano pluriennale vincolante di risanamento e vigili attentamente
sull'attuazione dello stesso.In previsione dell'attuazione del
federalismo fiscale e di una riforma dello Stato in tal senso si
potrebbe pensare di far gestire pro-quota ad ogni Regione, in rapporto
alla popolazione e alla ricchezza pro-capite, la propria fetta di
debito.In tal modo si responsabilizzerebbero al massimo le classi
dirigenti locali che vincolate ad un rigido piano di rientro dovrebbero
adoperarsi per dare il meglio di sé e rendere il conto del proprio
operato direttamente ai propri elettori.
Per il momento rimaniamo nel campo delle buone intenzioni!
http://italiavivibile.ilcannocchiale.it/2010/08/15/giovani_generazioni_il_vostro.html
Commenti
Posta un commento