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Visualizzazione dei post da 2016

Condizione carceraria, pericolosità sociale e sistema sanzionatorio

Nel corso degli anni ho maturato la profonda convinzione che il livello di civiltà di un Paese si rispecchia nei suoi carceri. Era il 10 dicembre del 1985 quando Enzo Tortora all'atto di dimettersi da parlamentare europeo, rinunciando all'immunità parlamentare, scegliendo, così, la via del carcere denunciò il degrado dei nostri penitenziari esclamando "...e quali carceri, in Italia, sapeste colleghi...". Da allora è cambiato poco o nulla; abbiamo istituti di pena sovraffollati e disumani in cui andrebbe finalmente data concreta attuazione al dettato di cui al terzo comma dell'art. 27 della Costituzione. Se, infatti, la pena non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e se, soprattutto, deve perseguire fini rieducativi non si può prescindere dal fatto che lo Stato che ha inflitto quella giusta pena deve mostrare al condannato proprio nel momento in cui sta scontando la condanna, da una parte, il suo volto migliore, più probo e uma...

Giovani generazioni il vostro nemico si chiama debito pubblico!

Un "debito pubblico" al 120 % circa del Pil ( più del doppio rispetto alla media dei Paesi dell' Unione Europea ) pari a qualcosa come 1.821,982 miliardi di Euro è il nemico più temibile per le nuove generazioni.Si tratta di un' idrovora che, solo per spese per interessi, prosciuga risorse preziosissime sottraendole, alla scuola, alla ricerca scientifica, agli investimenti, alla creazione di un efficiente welfare state a supporto di un mercato del lavoro sempre più ineluttabilmente flessibile.Ma quanti passi mancano al burrone?Fino a che punto può crescere il nostro debito senza rischiare il default?I governi di qualsiasi colore per senso di responsabilità verso le nuove generazioni debbono imboccare senza tentennamenti la strada del risanamento (risanamento vuol dire iniziare a ridurre il debito pubblico non soltanto il deficit).Si può pensare a qualche soluzione ragionevole pur nella consapevolezza che si tratti di un problema di enorme complessità?...

Ordini, albi e license alias il Paese degli orticelli!

Architetti, notai, psicologi, geologi, giornalisti, avvocati, farmacisti, periti industriali etc… : Gli ordini e gli albi sono arrivati già a circa 72 e c’è chi (trasversalmente da sinistra a destra) vorrebbe istituirne per legge altri (cuochi, sessuologi, ex parlamentari, imam etc…). I fautori sostengono che solo gli ordini sono in grado di garantire un’adeguata formazione ed un’elevata professionalità agli iscritti oltre a una opportuna selezione fra gli aspiranti. Se in Italia imparassimo, per onestà intellettuale, a chiamare le cose col loro vero nome diremmo che la vera ragione di tali fermenti corporativi è che ognuno vuole tirare la coperta, ormai troppo corta, dalla propria parte. Da qui le tentazioni di restringere l’accesso alle attività professionali infischiandosene delle aspettative e dei sacrifici di centinaia di migliaia di giovani aspiranti e delle loro famiglie. Scrive l’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nella relazione pubblicata i...