Nel corso degli anni ho maturato la profonda convinzione che il livello di civiltà di un Paese si rispecchia nei suoi carceri. Era il 10 dicembre del 1985 quando Enzo Tortora all'atto di dimettersi da parlamentare europeo, rinunciando all'immunità parlamentare, scegliendo, così, la via del carcere denunciò il degrado dei nostri penitenziari esclamando "...e quali carceri, in Italia, sapeste colleghi...". Da allora è cambiato poco o nulla; abbiamo istituti di pena sovraffollati e disumani in cui andrebbe finalmente data concreta attuazione al dettato di cui al terzo comma dell'art. 27 della Costituzione. Se, infatti, la pena non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e se, soprattutto, deve perseguire fini rieducativi non si può prescindere dal fatto che lo Stato che ha inflitto quella giusta pena deve mostrare al condannato proprio nel momento in cui sta scontando la condanna, da una parte, il suo volto migliore, più probo e uma...
Italia Vivibile is a space web of experimentation, argument, comparison and promotion of ideas for politics, economy and society… a liberal "think tank"… a hope for a modern and liveable Country.