Anche ieri, come del resto gli anni addietro, il mio atteggiamento verso questa solenne ricorrenza è stato di quasi silenziosa deferenza. Atteggiamento, probabilmente, indotto dall'inconscio timore -non avendo fortunatamente, io e la mia generazione, mai sofferto e patito, al contrario dei martiri di allora, per la privazione della libertà- di banalizzare quei tragici eventi storici sui quali si fonda la nostra libertà e democrazia. Cos'altro occorre, scriveva un mio amico ieri, per capire che il 25 aprile è la festa della liberazione di tutti TUTTI gli italiani? Nel suo post riportava un episodio significativo, molto bello, avvenuto nel 1972 nell'aula del Senato della Repubblica: pare che Giorgio Pisanò (tra i fondatori del Movimento sociale italiano), incontrando Vittorio Foa (antifascista militante, esponente del Partito d'Azione nella Costituente, successivamente deputato per il Psi e poi per il Pci) dicesse "Ci siamo combattuti da fronti contrappost...
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